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Fare movimento in gravidanza è sicuro e raccomandato: riduce il rischio di diabete gestazionale, ipertensione, pre-eclampsia e migliora l’umore. Eppure, ancora oggi molte donne ricevono indicazioni a “stare a riposo” per motivi che spesso non si basano su prove scientifiche ma su vecchie opinioni di esperti.
Una recente revisione pubblicata sul British Journal of Sports Medicine (Meah et al., 2020) ha analizzato oltre 130 studi disponibili sulle cosiddette “controindicazioni” all’esercizio in gravidanza.
Il risultato?
Molte delle vecchie raccomandazioni vanno riviste.

Cosa dicono davvero le evidenze
Gli autori hanno valutato oltre 130 studi e hanno concluso che:
Molte controindicazioni tradizionali non hanno basi scientifiche. Condizioni come ipertensione cronica, ipertensione gestazionale, obesità, anemia, gemellarità, epilessia, storia di aborto spontaneo o di parto pretermine non richiedono di interrompere l’attività fisica, purché la gravidanza sia controllata e la donna sia seguita dal proprio ginecologo.
- L’esercizio resta benefico anche in presenza di alcuni problemi, ma può essere necessario adattare tipo e intensità (ad esempio con disturbi tiroidei non trattati, lieve pre-eclampsia, rottura prematura delle membrane, placenta previa dopo 28 settimane, disturbi alimentari sintomatici o forte fumo con altre patologie).
Le vere controindicazioni assolute sono poche, tra cui:
gravi malattie respiratorie o cardiache con intolleranza allo sforzo
distacco di placenta (abruptio)
vasa previa
diabete di tipo 1 non controllato
restrizione della crescita intrauterina (IUGR)
travaglio pretermine in atto
pre-eclampsia severa
insufficienza cervicale
In questi casi è indicato evitare l’attività fisica moderata-intensa, pur mantenendo, se possibile, le normali attività quotidiane.
Perché è importante
Prescrivere “riposo assoluto” senza reale indicazione non solo non protegge la gravidanza, ma può addirittura aumentare il rischio di complicanze (ad esempio parto pretermine) e peggiorare la salute materna, favorendo perdita di tono muscolare, peggioramento della circolazione e dell’umore.
Come iniziare (o continuare) in sicurezza
Innanzitutto consulta un esperto, medico o fisioterapista per fare una valutazione delle indicazioni al movimento e per avere una linea guida da seguire.
Se già pratichi attività fisica prima della gravidanza, nella maggior parte dei casi puoi continuare adattando intensità e carico: ascolta il tuo corpo, evita l’esercizio ad alta intensità se provoca dolore o sintomi insoliti e idratati spesso.
Se vuoi iniziare ora, punta su attività a basso impatto come camminata, nuoto, ginnastica dolce, yoga o esercizi di rinforzo leggero: anche pochi minuti al giorno, ripetuti più volte a settimana, fanno la differenza.
Quando sospendere l’attività e contattare il medico
Interrompi subito l’esercizio e avvisa il tuo ginecologo se compaiono:
sanguinamenti vaginali
dolore addominale forte o persistente
contrazioni regolari o perdita di liquido amniotico
capogiri, svenimenti, palpitazioni marcate.
Un messaggio finale
La gravidanza non è una malattia: l’attività fisica, quando non esistono reali controindicazioni, è un vero e proprio alleato per la salute di mamma e bambino.
Affidati a professionisti (ginecologo, ostetrica, fisioterapista specializzata) per un programma personalizzato, ma ricorda: nella maggior parte dei casi muoversi è non solo possibile, ma fortemente consigliato.
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Riferimenti scientifici*:
Why can’t I exercise during pregnancy? Time to revisit medical ‘absolute’ and ‘relative’ contraindications: systematic review of evidence of harm and a call to action
- British Journal of Sports Medicine