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Sollevare pesi in gravidanza: è pericoloso o fa bene?

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Spesso in gravidanza viene consigliato alle donne di “non fare sforzi” e di evitare qualsiasi attività intensa. In realtà, questa raccomandazione generalizzata può essere più dannosa che utile: la sedentarietà aumenta il rischio di complicanze e non prepara il corpo alle richieste fisiche del parto e del post-parto.
Le ricerche più recenti dimostrano invece che l’allenamento con i pesi, se praticato in sicurezza e in assenza di complicazioni, non è pericoloso e può offrire numerosi benefici.

Sollevare pesi in gravidanza è pericoloso?

No, non per la maggior parte delle gravidanze non complicate.

Gli studi più recenti dimostrano che:

  • Durante esercizi di forza anche ad alta intensità (70–90% del massimale) il battito cardiaco fetale e il flusso sanguigno placentare rimangono normali.

  • Le risposte cardiovascolari della mamma sono proporzionate e sicure.

  • Non sono stati riportati eventi avversi per mamma e bambino in trial controllati che hanno inserito l’allenamento di forza.

Perché non è pericoloso (anzi, può essere utile)

  • Il feto tollera bene lo sforzo materno: frequenza cardiaca e flusso ombelicale restano stabili.

  • Il corpo materno si adatta: il cuore e la circolazione reagiscono in modo fisiologico, come in un allenamento aerobico moderato.

  • Benefici clinici documentati: riduzione del rischio di diabete gestazionale, ipertensione in gravidanza, dolore lombare o pelvico, miglioramento dell’umore, del sonno e della qualità di vita.

Chi dovrebbe allenarsi con i pesi?

  1. Tutte le donne con gravidanza fisiologica senza complicazioni.

  2. Donne già attive o atlete che possono continuare ad allenarsi con alcune modifiche.

  3. Tutte le gestanti che desiderano:

    • limitare l’aumento di peso eccessivo,

    • ridurre il dolore lombare/pelvico,

    • mantenere forza ed energia,

    • prepararsi alle richieste fisiche del parto e del post-parto.

Controindicazioni: quando fermarsi o consultare il medico o lo specialista

È bene interrompere subito l’allenamento e farsi valutare se compaiono:

  • sanguinamento vaginale,

  • contrazioni dolorose regolari,

  • perdita di liquido amniotico,

  • mancanza di respiro prima dello sforzo,

  • vertigini o svenimento,

  • dolore toracico,

  • debolezza muscolare con perdita di equilibrio,

  • dolore o gonfiore a un polpaccio.

Condizioni in cui serve una valutazione medica specialistica prima di praticare esercizio:

  • ipertensione non controllata o preeclampsia,

  • placenta previa dopo la 26ª settimana,

  • parto pretermine in atto o rottura delle membrane,

  • cardiopatie o pneumopatie significative,

  • gemellarità con rischio di parto pretermine,

  • cerchiaggio cervicale o insufficienza cervicale.

Ecco i principali motivi per cui tradizionalmente si è sconsigliato (o ancora si sconsiglia) di fare sforzi o sollevare pesi in gravidanza.

📌Perchè si dice di non fare sforzi? Motivazioni storiche e tradizionali (non supportate da evidenze)

  • Timore di aumentare la pressione addominale → paura che lo sforzo potesse provocare contrazioni, parto pretermine o danni al feto.

  • Rischio di aborto spontaneo → in passato si pensava che gli sforzi fisici potessero favorirlo, soprattutto nei primi mesi.

  • Rischio di prolasso o danno al pavimento pelvico → si credeva che il carico potesse “indebolire” i tessuti di sostegno.

  • Cultura della protezione materna → per secoli la gravidanza è stata vista come uno stato fragile, da preservare evitando qualsiasi sforzo.

📌 Motivazioni cliniche (ancora oggi valide in alcuni casi specifici)

Questi sono i motivi per cui davvero può essere sconsigliato sollevare pesi, secondo linee guida come ACOG e ISSHP:

  • Placenta previa o rischio di distacco di placenta: lo sforzo può aumentare il pericolo di sanguinamenti.

  • Ipertensione/preeclampsia non controllata: rischio cardiovascolare elevato.

  • Parto pretermine in atto o minaccia di parto pretermine.

  • Rottura prematura delle membrane.

  • Gravidanza multipla ad alto rischio.

  • Patologie cardiache o polmonari materne significative.

  • Insufficienza cervicale o cerchiaggio.

  • Sanguinamenti ricorrenti nel secondo/terzo trimestre.

👉 Quindi: il consiglio di “non fare sforzi” nasce più da cautela culturale e timore di complicanze che da dati scientifici. Oggi sappiamo che, nelle gravidanze fisiologiche, l’attività con i pesi è sicura e benefica, mentre è da evitare solo in presenza di specifiche controindicazioni mediche.

Consigli pratici per allenarsi in sicurezza in gravidanza

Prima di iniziare (o continuare) un programma di allenamento in gravidanza, è fondamentale rivolgersi a uno specialista qualificato (fisioterapista, ginecologo, ostetrica con formazione in esercizio fisico). Solo un professionista può valutare la situazione individuale e indicare il range di esercizi, carichi e modalità più sicure per ogni donna.

  • Allenarsi 2–3 volte a settimana, con volumi e carichi moderati.

  • Privilegiare esercizi multiarticolari che migliorano stabilità e funzionalità.

  • Evitare sport di contatto o con alto rischio di caduta.

  • Dopo il primo trimestre, preferire esercizi su panca inclinata se la posizione supina provoca sintomi.

  • Idratarsi, alimentarsi correttamente ed evitare di surriscaldarsi.

  • La manovra di Valsalva (trattenere il respiro durante lo sforzo) non ha mostrato effetti negativi nei casi studiati, ma è consigliabile espirare durante la fase di spinta se si avvertono fastidi.

Quindi si può sollevare pesi ed allenarsi in gravidanza?

Il sollevamento pesi in gravidanza e l’allenamento, se praticato con attenzione e nelle giuste condizioni, non è pericoloso e porta benefici sia alla mamma che al bambino.

Tra i principali vantaggi documentati:

  • miglioramento della postura;

  • riduzione del rischio di diabete gestazionale e ipertensione;

  • controllo dell’aumento di peso;

  • miglioramento della forza e della resistenza utili per il parto e il post-parto;

  • riduzione del dolore lombare e pelvico;

  • miglioramento dell’umore, della qualità del sonno e dell’energia quotidiana.

La chiave rimane l’ascolto del proprio corpo, l’adattamento dell’allenamento e il confronto con i professionisti sanitari di riferimento.

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Riferimenti scientifici:

  1. Prevett C, et al. Prenatal resistance training and maternal and perinatal health outcomes: a systematic review and meta-analysis. Br J Sports Med. 2025.

  2. Moolyk AN, et al. Acute high-intensity resistance training is well tolerated by pregnant individuals. Br J Sports Med. 2025.

  3. Redondo-Delgado P, et al. Prenatal strength training: A systematic review of randomized controlled trials. Acta Obstet Gynecol Scand. 2025.

  4. Meah VL, et al. Cardiac responses to resistance exercise with and without Valsalva manoeuvre during pregnancy. Med Sci Sports Exerc. 2021.

  5. Gould S, et al. Maternal resistance exercise and placental perfusion assessed by 3D Doppler ultrasound. Sports Health. 2021.

  6. ACOG Committee Opinion No. 804. Physical Activity and Exercise During Pregnancy and the Postpartum Period. Obstet Gynecol. 2020.

  7. Croteau A, et al. Occupational lifting and pregnancy outcomes: meta-analysis. Occup Environ Med. 2020.

  8. Theodorsen NM, et al. Effect of abdominal and pelvic floor muscle training on diastasis recti abdominis in pregnancy: randomized controlled trial. 2024.

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