1. Il vaginismo è una condizione multifattoriale pertanto richiede una prospettiva olistica
Il vaginismo non è una condizione isolata solo al corpo (o alla vagina); piuttosto, è un intricato gioco di fattori fisici, emotivi, ambientali e psicologici. L’approccio biopsicosociale adotta una comprensione olistica, prendendo in considerazione l’individuo in ogni suo aspetto, riconoscendo l’interconnessione di questi aspetti. Riconoscendo che le esperienze di dolore sono plasmate non solo dai fattori fisici, ma anche dai processi emotivi, ambientali e cognitivi, questo approccio crea le basi per una guarigione più efficace e individualizzata.
2. Il ruolo del sistema nervoso nella percezione del dolore focus sul vaginismo
Il sistema nervoso gioca un ruolo fondamentale nella percezione del dolore (vedi articolo). Per le donne con vaginismo, esperienze negative passate, tensione emotiva, ansia subconscia o paura del dolore durante i rapporti sessuali possono intensificare la risposta al dolore del corpo. Affrontando questi fattori sottostanti basati sul sistema nervoso, diventa possibile mitigare la percezione del dolore e creare un ambiente favorevole alla guarigione. Purtroppo, molte donne affrontano direttamente dilatatori, respirazione e stretching per combattere il loro vaginismo senza affrontare il ruolo del sistema nervoso nella risposta contrattile involontaria associata al vaginismo. Ciò può rendere il progresso lento, faticoso e molto stancante. Si rende necessaria quindi un’analisi delle origini di queste esperienze negative e credenze in maniera da superarle e rendere il percorsi di guarigione dal vaginismo più fluidi.
3. Abbracciare un approccio informato sul trauma
Il trauma può avere un impatto significativo sulle risposte al dolore e sulla tensione muscolare nelle persone con vaginismo. L’approccio biopsicosociale adotta una prospettiva informata sul trauma, riconoscendo ed empatizzando con le esperienze passate, che siano grandi o piccole. Questo approccio si sforza di creare un ambiente di guarigione sicuro e solidale, facilitando il percorso verso il benessere emotivo e fisico, oltre che verso la guarigione dal vaginismo.
4. Sfruttare il potere della neuroplasticità
La neuroplasticità è la capacità del cervello di riconfigurarsi. Questa abilità unica diventa un potente alleato nel percorso di guarigione dal vaginismo. L’approccio biopsicosociale si concentra sui principi di neuroplasticità, consentendo alle persone di rimodellare le loro vie neurali e trasformando le risposte di dolore in normali risposte. Abbracciando il potenziale di cambiamento nel cervello, si possono modulare quelle risposte negative, dolorose, sperimentando un sollievo duraturo dal vaginismo grazie alle nuove vie create durante la terapia e radicate per una guarigione a lungo termine.
5. L’impatto della connessione mente-corpo sul dolore e sulla guarigione emotiva
La connessione mente-corpo è un aspetto fondamentale spesso trascurato negli approcci tradizionali alla guarigione emotiva. Lo stress, l’ansia e le emozioni negative possono manifestarsi fisicamente (leggi qui), portando a tensioni muscolari e una maggiore sensibilità al dolore. Questo è fondamentale per sbloccare il nostro sistema nervoso parasimpatico rilassante e inibire lo stress gestito dal sistema nervoso simpatico. L’approccio biopsicosociale affronta gli aspetti psicologici ed emotivi per influenzare positivamente i sintomi fisici, permettendo alle persone di raggiungere una maggiore armonia in se stesse.
6. Ridurre la paura e l’ansia nell’intimità
La paura e l’ansia legate alle esperienze sessuali sono comuni nel vaginismo. L’intimità di vario genere, fisica, emotiva, intellettuale, spirituale, ecc., è influenzata dal vaginismo. Questa influenza può derivare dal dolore fisico del vaginismo e arrivare a livelli subconsci. Attraverso il modello biopsicosociale, le donne acquisiscono una comprensione più profonda di queste connessioni e imparano tecniche di gestione efficaci per migliorare l’intimità in vari modi. Questo nuovo controllo e comprensione porta a una riduzione della paura e dell’ansia durante l’intimità, creando un ambiente in cui la vulnerabilità e la fiducia possono fiorire.
7. Autonomia e autoregolazione
Al centro di un approccio biopsicosociale informato dal sistema nervoso c’è il concetto di autonomia e autoregolazione. Comprendere il ruolo del sistema nervoso e del cervello consente alle persone di partecipare attivamente al proprio processo di guarigione, capendo meglio il proprio corpo e le proprie esigenze specifiche. Imparando tecniche di autoregolazione del sistema nervoso per gestire la risposta agli stimoli, al dolore, all’ansia e allo stress, sviluppano un profondo senso di controllo sul proprio corpo ed esperienze.
8. Trovare una guarigione a lungo termine
A differenza della gestione dei sintomi, il lavoro sul sistema nervoso mira a una guarigione a lungo termine. Se vogliamo guarire dal vaginismo, dobbiamo affrontare gli elementi coscienti e subconsci di questa condizione. Affrontando i fattori psicologici e neurobiologici sottostanti, le donne possono sperimentare un sollievo duraturo dal vaginismo. Questa guarigione completa si estende oltre la ripresa fisica, arricchendo il benessere emotivo e psicologico. Man mano che si stabiliscono nuove vie neurali, il cervello cambia le sue risposte alla penetrazione/inserimento a lungo termine. Il vaginismo svanisce nel passato mentre si stabiliscono nuovi schemi cerebrali e di regolazione del sistema nervoso.
Nella ricerca di guarigione dal vaginismo, risulta quindi fondamentale un approccio biopsicosociale e rappresenta un vero faro di speranza. Riconoscendo l’interazione tra il sistema nervoso, le emozioni, il cervello e la percezione del dolore, questo approccio offre una prospettiva completa mirando ad una guarigione definitiva dal vaginismo includendo tutti gli strumenti necessari per ottenere e mantenere una vita sessuale sana e senza dolore. O semplicemente per garantire il benessere della propria intimità.